02 Marzo 2018

RICORDO DI GIAN MARCO MORATTI (1936-2018)

"Ho incontrato Gian Marco Moratti in occasione dell'installazione che avevamo fatto durante il Fuorisalone 2012 a Milano, presso Fazioli Pianoforti in corso Monforte. "

Presentavo una linea di oggetti di arredo, ReLuxO (Recycling Luxury Objects), che avevo disegnato e fatto realizzare dai ragazzi della “sua” San Patrignano, nella filiale di Pergine. Era davvero contento per questo lavoro fatto insieme, mi diceva che se ognuno coinvolgesse altre persone con il medesimo entusiasmo che avevo avuto io, probabilmente “Sampa” potrebbe anche non esserci. Gian Marco Moratti era così, trasmetteva entusiasmo con la sua sola presenza, ascoltava e dava fiducia. A tutti. Quando gli ho chiesto di fare una sua riflessione, poiché sentivo davvero la profondità di tutto ciò che avrebbe potuto dire, ha parlato, prendendo la parola come fosse stato l’ultimo arrivato. Invece era il primo. Non solo per ciò che rappresentava, ma per ciò che era. Accanto alla sua attività per la quale era stimato e benvoluto fra i grandi “petrolieri” del mondo, la sua vita era fra quelle colline romagnole dove a poco a poco aveva contribuito a coltivare le speranza per una nuova vita di decine, centinaia, migliaia di ragazzi. Ragazzi e ragazze prima molto sfortunati, poi molto fortunati ad essere capitati là. Mi aveva confidato che amava particolarmente i miei elementi di arredo perché il concetto prevedeva il recupero di vecchi oggetti da discarica e la loro raffinata lavorazione fino a recuperarne l’uso con una nuova funzione. Per lui valeva molto il lavoro delle persone (i ragazzi di Sampa) e l’idea che da un oggetto dismesso potesse nascerne uno nuovo e di più alto valore. La metafora era sin troppo chiara.

Vi sono occasioni, nella nostra vita professionale, le quali, seppur brevi, sono straordinari momenti di crescita personale. L’incontro e il lavoro con Gian Marco Moratti è stato per me uno di quelli. E per questo gli sarò sempre grato.

Ruffo Wolf